Aguzzando la vista, Grégoire studiò la fisionomia di quell'ombra diafana, finché ebbe un tuffo al cuore. Per un nanosecondo pensò di rivedere lei, sorridente nei campi della Provenza. Avanzò di qualche passo, guardingo, convinto della possibilità di un'illusione ottica o di un miraggio dovuto alla stanchezza della giornata scolastica appena trascorsa. La figura divenne in tal modo sempre più definita e corporea. Per dirla in breve, lei si tramutò in lui.